Investire nel futuro: l’industria 4.0

“L’industria deve saper far fronte ad un consumatore che chiede soluzioni, performance, estetiche e prezzo, non accontentandosi di standard imposti”.

“Il nostro sistema di soluzioni tecnologiche rivolto all’industria nasce, quindi, per essere agile, integrato, facile da gestire e controllare, in grado di adattarsi a cambiamenti anche imprevedibili della domanda finale”.

Sono le parole di Luigi De Vito, direttore della Divisione Woodworking Machinery di Scm Group, per illustrare il cambiamento epocale in atto all’interno del settore industriale a livello globale, a partire dalla grande impresa fino al piccolo laboratorio dell’artigiano.

Che cos’è l’industria 4.0

Il termine industria 4.0 è stato utilizzato per la prima volta in Germania alla Fiera di Hannover nel 2011 e richiama la quarta rivoluzione industriale, la tappa che segue quella delle macchine a vapore, delle macchine elettriche e dell’automazione. Si tratta essenzialmente dell’applicazione della cibernetica ai sistemi di automazione industriale.

I Paesi che da subito hanno iniziato a sviluppare questo ambito sono stati la Germania e gli Stati Uniti. Se i secondi sono più orientati alla digitalizzazione e alle piattaforme collaborative, la Germania si è maggiormente specializzata nell’automazione e nell’innovazione di fabbriche e industrie. L’Unione Europea ha seguito dal primo momento la strada tedesca.

Il caso italiano

In Italia l’interesse per le tematiche dell’industria 4.0 è cresciuto molto durante il 2016, e la tendenza proseguirà anche nel 2017. Nel 2016, uno stimolo è arrivato dalla presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0, che comprende diverse linee di azione:

⭕️ investimenti in nuovi macchinari, impianti, software e servizi di gestione;

⭕️ creazione di nuove competenze, ad esempio attraverso l’alternanza scuola-lavoro;

⭕️ sviluppo delle infrastrutture necessarie, come la Banda Ultra Larga e l’Iot;

⭕️ strumenti pubblici di supporto.

Una tappa fondamentale è stata la pubblicazione del super e iperammortamento previsti nel Piano relativamente agli investimenti nel campo dei macchinari di nuova generazione, della robotica, dei sistemi automatizzati e di interazione uomo-macchina.

Gli ambiti tecnologici dell’industria 4.0

L’industria 4.0. include diversi ambiti tecnologici:

  • ➡️ connessione alla rete: consente ai diversi macchinari di inviare dati e informazioni per stabilire azioni e attivare funzionalità relativamente a manutenzione, individuazione e correzione dei malfunzionamenti, scorte. Molto spesso questo avviene in tempo reale o quasi;
  • ➡️ cloud computing: è la tecnologia con cui viene rappresentato virtualmente l’ambiente fisico della fabbrica e della catena di montaggio, oltre ad ospitare dati e piattaforme IoT;
  • ➡️ Internet of Things (IoT) e Internet Industrial: permettono, attraverso l’uso di sensori, gateway, protocolli sicuri e data layer, di ricevere informazioni dalle macchine;
  • ➡️ connected product: si tratta di tutti gli oggetti connessi, che possono dialogare tra loro o con applicazioni. All’interno di una fabbrica comprendono tutti i macchinari che possiedono sensori, PLC o computer di bordo. Possono essere compresi in questo ambito anche alcuni prodotti finali in grado di inviare dati e informazioni al produttore per essere poi migliorati o aggiornati;
  • ➡️ cybersecurity: coinvolge tutti elementi presenti per prevenire possibili furti;
  • ➡️ additive manufacturing/stampanti 3D: il loro impiego aumenta in modo crescente anche nella produzione. L’evoluzione sta portando verso stampanti 4D e 5D come verso l’incontro di bracci robotici con stampanti 3D;
  • ➡️ realtà virtuale e aumentata: usata spesso insieme a specifici dispositivi indossabili, può consentire agli operatori di acquisire informazioni in tempo reale, svolgere attività guidate ed effettuare controlli in massima sicurezza;
  • ➡️ big data e analytics: questo ambito è quello per cui è prevista la crescita maggiore nel medio e lungo periodo, in particolare grazie all’apprendimento automatico (machine learning) e a tecnologie sempre più sofisticate di interazione con le macchine (cognitive computing);
  • ➡️ componenti hardware avanzate: sono le soluzioni tecnologiche che permettono lo sviluppo di una fabbrica intelligente.

Incertezza diffusa

NetConsulting cube ha svolto recentemente alcune indagini da cui è risultato che solo il 22% delle aziende manifatturiere italiane non sta riflettendo sulle tematiche legate all’industria 4.0, mentre circa il 50% è consapevole di dover affrontare l’argomento anche se non lo ha ancora fatto e il 28% è già all’opera attraverso un piano aziendale.

⭕️ È presente una diffusa incertezza relativa alle modalità attraverso le quali indirizzare gli investimenti, attribuibile soprattutto a barriere culturali e tecnologiche, come macchinari obsoleti (l’età media è di quasi 13 anni secondo UCIMU) e scarse competenze interne in merito alle tecnologie all’avanguardia.

⭕️ Saranno indispensabili quindi percorsi di formazione. Tuttavia solo un quarto delle aziende che hanno optato per investimenti da destinare all’industria 4.0 sta valutando, o ha già in programma, di formare i dipendenti per ricevere i vantaggi attesi dal piano industriale nazionale (Fonte: NetConsulting cube, Web Survey AIMAN 2016).

➡️ La digitalizzazione inoltre aumenta il rischio di minacce esterne. Le aziende si stanno cautelando, dato che per il 2017, per cercare di prevenire il pericolo di furto di dati, informazioni e altro, la security è indicata come l’area principale di investimento.