Come valorizzare i dati dell’IoT
La nuova tecnologia IoT (Internet of Things) permette connessioni intelligenti e veloci per ogni dispositivo, che è quindi in grado di dialogare e scambiare informazioni.
Ma questa grande mole di dati prodotti e scambiati che fine fa? Come è possibile utilizzarla al meglio per sfruttare ancora di più il grande potenziale che questa tecnologia mette a disposizione?
Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano individuano in un report cinque modalità di valorizzazione dei dati provenienti dai sistemi IoT.
Big data
Quando si parla di big data si fa riferimento a enormi quantità di dati che devono necessariamente essere gestiti attraverso procedure, metodologie e strumenti adatti per poter essere utili e non rimanere un ammasso di informazioni senza alcuno scopo.
Ormai in ogni campo della nostra vita sono presenti tecnologie che producono big data, che però vanno filtrati, selezionati, interpretati e poi utilizzati per conferire maggior valore ed efficacia ad una determinata attività.

Come valorizzare i dati generati dall’IoT
Come si accennava precedentemente, secondo uno studio degli Osservatori Digital Innovation esistono cinque metodologie di valorizzazione dei dati che provengono dall’Iot.
⭕️ Ottimizzazione dei processi interni: all’interno di una linea di produzione l’analisi dei big data è utile per gestire il funzionamento dell’impianto e la previsione delle criticità. Ad esempio i dati raccolti possono aiutare a risolvere guasti e problemi in grado di bloccare o danneggiare la produzione e sviluppare così soluzioni che permettano di evitarli.
Specifici software e piattaforme consentono una raccolta dei dati direttamente dalle macchine in produzione, in modo da sapere in tempo reale dove e come intervenire: in base ai consumi la richiesta di materie prime si prepara in anticipo o in base agli allarmi più frequenti la manutenzione può pianificare gli interventi mirati da eseguire.
⭕️ Creazione di nuove generazioni di prodotti e servizi: nel caso dei prodotti, specifici sensori consentono di monitorare il funzionamento dei dispositivi e delle relative componenti, mentre nel caso dei servizi è possibile valorizzare determinate funzioni maggiormente richieste.
Questi dati permettono di sviluppare costantemente prodotti e servizi, per migliorarli o per creare nuove soluzioni sulla base dei comportamenti di utilizzo. Ad esempio le App sono in grado di adattarsi all’uso che ne fanno gli utenti e perfezionarsi, implementando alcune funzioni o abbandonandone altre.
⭕️ Personalizzazione: studiando e interpretando i dati prodotti dall’IoT è possibile effettuare analisi specifiche e intercettare le preferenze dei clienti. È il caso di un’azienda che, analizzate le tendenze d’uso da parte dell’utente di un determinato servizio, gli fornisce di rimando soluzioni per utilizzarlo in modo ancora più efficace, basandosi precisamente sulle sue specifiche esigenze.
Proviamo a pensare a un fornitore di corrente, gas o acqua che, visti i dati dei consumi di una specifica utenza (forniti da dispositivi IoT), propone tariffe o offerte modellate sulle tendenze di utilizzo specifiche del cliente.
⭕️ Monetizzazione diretta dei dati: è possibile guadagnare attraverso la vendita dei dati raccolti ad altri soggetti esterni. I dati aggregati provenienti dai sensori IoT di un parcheggio privato potrebbero essere ad esempio ceduti ad altri enti in modo da estrapolare le tendenze relative alle soste cittadine (numero di auto, orari di punta, preferenze tra parcheggi pubblici e privati e molto altro).
⭕️ Advertising e commerce: lo studio delle informazioni permette di creare campagne pubblicitarie personalizzate e fortemente targettizzate. Ad esempio all’interno di un contesto di e-commerce l’utente può ritrovare le proprie preferenze profilate attraverso le informazioni incrociate con i prodotti oggetto della sua ricerca o con lo storico dei suoi acquisti.

La sicurezza dell’IoT
L’utilizzo di tutte le informazioni derivanti dai dispositivi IoT comporta la necessità di garantire un livello ancora più elevato di sicurezza.
Questa sicurezza deve rivolgersi sia verso l’interno, ad esempio la correttezza delle informazioni di un impianto produttivo, sia verso l’esterno, per difendere i dati da eventuali intromissioni illecite.
Non identificare il tema della sicurezza come una delle prerogative principali per quanto riguarda la gestione dei big data può voler dire vanificare tutti gli sforzi intrapresi nella loro raccolta, analisi e implementazione.
➡️ Evolvere tutti i dispositivi adattandoli a tecnologie IoT significa costruire il computer più grande del mondo.
Un computer interconnesso che detiene al suo interno tutti i dati di tutti i computer collegati alla rete.
Quanto saremo disposti a pagare per la sicurezza di questi dispositivi?
Lo sforzo per creare una piattaforma estremamente sicura, mantenendola costantemente aggiornata sarà l’unico modo per proteggere i dati di imprese e privati.
