Io, Robot (industriale)
Lo sviluppo dell’Industria 4.0 ha aperto la strada all’impiego sempre più diffuso di sistemi di automazione all’avanguardia, anche in aziende di dimensioni ridotte. La robotica industriale sembra aver raggiunto livelli molto elevati di efficienza e consenso, rendendo in molti casi impossibile lo svolgimento del lavoro senza il suo utilizzo.
Quali sono le innovazioni tecnologiche in grado di fare la differenza? E come possono coesistere con la forza di lavoro umana per diventare un valore aggiunto per l’azienda?
Robotica industriale
La robotica industriale è un sistema di automazione in grado di sostituire l’uomo all’interno della catena di montaggio. Comprende strumenti meccanici progettati per compiere in autonomia un lavoro sempre identico a un ritmo costante e veloce: i robot.
Senza scomodare Asimov è possibile identificare un robot industriale come uno strumento multifunzione riprogrammabile, realizzato per gestire oggetti attraverso movimenti programmati precedentemente. Può acquisire dati dall’ambiente esterno ed è in grado di elaborarli, sviluppando un’intelligenza artificiale per ottimizzare il proprio lavoro.
➡️ Ecco le strutture meccaniche dei robot industriali più comuni:
- tipologia cartesiana, riescono a posizionare gli oggetti con estrema cura e precisone ma sono molto rigidi a causa della propria struttura meccanica e non consentono di orientare un oggetto;
- antropomorfi, tentano di riprodurre il corpo umano e in particolare i movimenti del braccio. Si tratta dei principali sistemi manipolatori utilizzati nella robotica industriale;
- SCARA (Selective Compliance Assembly Robot Arm), sono in grado di variare il grado di rigidezza con la quale devono operare: con carichi pesanti la rigidezza è elevata, con carichi leggeri si riduce ai minimi termini. Questa caratteristica è ideale in caso di assemblaggi verticali.
➡️ Esiste inoltre un’altra classificazione, che divide i robot industriali in tre tipologie:
- primo livello, un robot industriale programmato per svolgere e riprodurre fedelmente l’incarico assegnato: attraverso uno specifico software opera secondo parametri preimpostati (velocità, direzione, distanza, accelerazione) e compiendo movimenti coordinati;
- secondo livello, quando possiede un sistema interno flessibile per adattarsi a differenti situazioni lavorative: la struttura meccanica è in grado di pianificare la traiettoria per adattarla a forma e dimensioni dell’oggetto;
- terzo livello, un robot industriale dotato di reti neurali che possono prendere decisioni in autonomia. Questa tipologia non è ancora impiegata nel mondo industriale, ma alcuni prototipi sono in fase di sviluppo.
I robot industriali utilizzati oggi sono in grado di collaborare in modo perfetto con gli esseri umani e nei prossimi anni l’interazione è destinata a crescere, soprattutto con lo sviluppo e l’introduzione di nuove tecnologie in grado di massimizzare l’efficienza all’interno del mondo industriale.
Smart factory
Nell’ambito dell’Industria 4.0 si può definire smart factory un’azienda che adotta sistemi di lavorazione automatizzati e intelligenti come impianti robotizzati e sistemi informatici in grado di consentire alle macchine di comunicare e di operare nel mondo reale, i CPS (Cyber-Physical Systems).
All’interno di una smart factory sono presenti tecniche di lavorazione intelligenti più efficienti e autonome per cui la presenza dell’uomo non è così fondamentale come in precedenza.
L’Internet of Things e la gestione dei Big Data sono elementi essenziali, strettamente legati ai sistemi CPS, per la gestione e il controllo in tempo reale di tutti i processi aziendali.
➡️ La questione sorge spontanea e ne abbiamo già parlato in molti articoli: quale sarà il ruolo dell’uomo all’interno di questa nuova rivoluzione industriale? Come è possibile una collaborazione con le macchine per sviluppare e sfruttare al meglio i nuovi importanti miglioramenti dell’Industria 4.0?
Forza lavoro integrata
Secondo Eric Schaeffer, senior managing director di Accenture, “le fabbriche e le direzioni aziendali saranno composte da una forza lavoro integrata. Esseri umani e macchine intelligenti, insieme, saranno in grado di generare un valore tale che non potrebbero mai raggiungere operando singolarmente. La conseguenza sarà la comparsa di professionalità diverse e più qualificate”.
➡️ Arricchire le proprie competenze significa quindi affrontare in modo proattivo i cambiamenti rivoluzionari in atto, mantenendo allo stesso tempo centrale il ruolo delle persone che, a stretto contatto con i nuovi sistemi intelligenti, possono contribuire ad aumentare esponenzialmente l’efficienza e la produttività della propria azienda.
